Il prezzo del petrolio è diretto ad 80 dollari al barile.
Con il rimbalzo a seguito di due anni di crollo, il prezzo del petrolio è riuscito solo questo mese a salire oltre i 50 dollari al barile, ma la Raymond James & Associates ritiene che sia solo l’inizio del rally e che il prezzo del petrolio salirà ancora fino a superare gli 80 dollari.
Il report prevede che il prezzo del petrolio raggiungerà quota 80 dollari entro il 2017.
La diminuzione dell’offerta e l’incapacità di aumentare velocemente la produzione interna saranno i driver principali della salita della quotazione del greggio.
Nel giorno della Brexit, il prezzo del petrolio è in forte rialzo in scia delle borse europee, che puntano sulla vittoria del NO all’uscita del Regno Unito dall’Ue.
Al momento il Brent scambia in rialzo dell’1.20% a $51.15 mentre il WTI è in rialzo dell’1.25% a $49.67.
Il nuovo report della Raymond James & Associates precede il prezzo del petrolio a 80 dollari sulla base di un semplice concetto economico: il rapporto tra domanda e offerta.
La società di investimento statunitense sottolinea 3 drive principali che spingeranno il recupero del prezzo del petrolio:
1) La produzione mondiale scenderà più velocemente del previsto
Anche se gli analisti già si aspettano un calo della produzione in risposta al riequilibrio dei prezzi, l’ultimo report pubblicato prevede un calo di circa 400.000 barili al giorno a livello mondiale nel 2017. La Raymond James cita i cali di produzione soprattutto in Cina e in Messico.
Un report maggio 2016 ha segnalato un calo della produzione cinese del 5,6% rispetto al mese precedente, il ribasso più importante da novembre 2011, secondo i dati del National Bureau of Statistics del Paese.
La compagnia petrolifera controllata dal governo messicano, la Petroleos Mexicanos, ha pubblicato un nuovo piano industriale tra licenziamenti e ristrutturazione interna in risposta al crollo della produzione ai minimi di 25 anni. A partire dal 2010, l’azienda ha mancato costantemente i target di output precedentemente previsti.
Tra stop alla produzione , tagli di bilancio e $100 miliardi del debito la società continua ad infliggere colpi alle casse deel governo messicano.
2) Gli stop alla produzione faranno scendere l’offerta mondiale
Il 2016 ha già dimostrato quanto una piccola perturbazione apparentemente isolata possa creare un effetto a catena globale.
Secondo la Breitbart Texas le interruzioni alla produzioni proseguiranno in Libia e Nigeria. Gli incendi di maggio verificatisi in Canada hanno creato un deficit di produzione giornaliera di 1 milione di barili.
3) Le compagnie USA non terranno il passo con la domanda
Le compagnie petrolifere statunitensi, a causa della mancanza di investimenti negli ultimi due anni in risposta al crollo del prezzo del petrolio, non avranno più la capacità di aumentare velocemente la produzione di petrolio per soddisfare l’aumento della domanda.
In queste condizioni, con il mercato che continua a muoversi in cerca di equilibrio, la Raymond James si aspetta di vedere il prezzo del petrolio a 80 dollari al barile entro la fine del 2017, mentre il West Texas Intermediate potrebbe arrivare a $70 secondo lo stesso report.
23 Giugno 2016 – 11:38 Flavia Provenzani
Fonte: www.forexinfo.it
https://www.forexinfo.it/Prezzo-del-petrolio-presto-a-80-al