La Marina militare italiana, l’Eni e la flotta militare statunitense sono i tre soggetti della ‘Great Green Fleet 2016’
La Marina militare italiana, l’Eni e la flotta militare statunitense. Sono i tre soggetti della ‘Great Green Fleet 2016‘, il programma di collaborazione tra la forza armata italiana e quella statunitense fondata sull’impiego di un combustibile navale di tipo sintetico derivato da fonti rinnovabili frutto della ricerca di Eni e ottenuto nella bioraffineria di Venezia. Una prima attivita’ operativa-addestrativa bilaterale di rifonimento in mare di combustibile ‘Green diesel‘ prodotto a Venezia e’ in programma giovedi’ prossimo nel Tirreno meridionale, al largo della Sardegna, e vedra’ impegnate per parte italiana la nave rifornitrice Etna e nave Doria, mentre per parte statunitense ci sara’ il cacciatorpediniere Mason, insieme ad altre unita’ del Carrier Strike Group Eisenhower “CSG” che naviga in questo periodo in acque mediterranee.
Le unita’ navali impegnate in mare aperto saranno rifornite con questo tipo di combustibile, dando cosi’ concretezza operativa alla collaborazione tra la Marina militare italiana e la us Navy siglato nel 2014 con la firma, proprio nella Bioraffineria Eni di Venezia, dello ‘Statement Of Cooperation‘ (SOC) sulla ricerca e sviluppo dei combustibili alternativi, con l’obiettivo di ottenerne la rilevante riduzione di emissioni inquinanti. Questo tipo di combustibile c’e’, e’ quello Eni, tecnologia Ecofining (brevetto Eni-UOP Honeywell) che consente la produzione di carburante dalle caratteristiche chimico-fisiche migliori di quelle degli altri combustibili bioderivati.
Il ‘Green Diesel’ porterà ad una riduzione delle emissioni inquinanti: fino al 26% delle totali aggregate di anidride carbonica. In una prospettiva di breve termine, la Marina militare italiana stima di arrivare nel 2020 all’impiego di almeno il 10% di bio-fuel rispetto al totale del combustibile per le sue unita’. Oggi c’e’ stata la conferenza stampa a Palazzo Marina di presentazione dell’iniziativa, con interventi del capitano di vascello Andrea Pugina, del 7. Reparto navi dello Stato Maggiore della Marina; del capitano di vascello Martino Baldari, del 4. reparto logistico dello Stato Maggiore Marina, e del capitano Marc Miguez, della Us Navy. Presente anche l’ing. Giacomo Rispoli, Executive Vice President R&M di Eni, che ha illustrato le caratteristiche tecniche del combustibile bioderivato.
Per il capitano Pugina si tratta di un “progetto ambizioso” nato nel 2012 che punta alla “sostenibilita’ energetica ed ambientale” passando appunto per l’impiego di combustibili alternativi, la riduzione dei consumi energetici e il post-trattamento dei gas di scarico. Una prima sperimentazione ‘green’ la Marina l’ha fatta sulla nave Foscari, prima nave in Europa a far marciare i suoi motori con quel combustibile. Poi su nave Cavour, su nave Duilio e su un sommergibile, “e le misurazioni hanno confermato l’abbattimento degli inquinanti, come pure l’emissione in atmosfera“.
Il capitano Baldari ha sottolineato la riduzione dei consumi di energia e dei costi associati. “E’ un progetto piu’ ampio, che riguarda l’efficientamento energetico della forza armata con la ricerca di fonti alternative di energia. E’ stata messa in atto un’iniziativa orientata ad un uso razionale delle energie disponibili, prodotti e servi ecocompatibili“, e quello di giovedi’ in mare aperto “non sara’ un evento dimostrativo ma e’ parte di una road map definita“. Si e’ di fronte ad un “impegno crescente negli anni” che prevede anche l’impiego di gasolio ‘verde’ nei depositi a terra e a bordo del naviglio interno, quello che opera lungo le coste o nelle aree marine portuali.
L’ing. Rispoli ha spiegato come un ruolo in questo biojet lo avra’ il mercato, ovvero sara’ la domanda a fare la differenza. Quanto al combustile ‘green’, nella bioraffineria di Venezia si impiegano oli vegetali (come quello di palma, 300mila tonnellate annue provenienti da Malesia e Indonesia, di girasole, colza e via dicendo). In aggiunta – ha detto ancora Rispoli – si possono lavorare oli di frittura spenti e una volta recuperati e depurati, e grassi animali. Durante la conferenza e’ stato rilevato il ‘green diesel’ utilizzato dalla Marina italiana e’ miscelato con gasolio di origine fossile, ed e’ dimostrato che l’efficienza energetica e’ anche migliore di quella assicurata da oli di sola origine fossile perche’ e’ un prodotto esente da ossigeno, quindi da contaminazione batterica, e ha anche un vantaggio operativo.
In casa della Marina militare, infine, si sottolinea che con il programma di rinnovamento della flotta di recente avviato, e anche esso inserito nel piu’ ampio progetto strategico di ‘flotta verde’, si e’ inteso “promuovere l’eccellenza industriale italiana e il vantaggio competitivo in settori strategici come quelli dell’energia e della cantieristica, sostenendo non solo la produzione di carburanti da fonti rinnovabili, complementari al mercato alimentare e on in competizione con esso, ma prevedendo l’adozione di molteplici soluzioni tecnologiche di efficientamento energetico ed ambientale“.
Fonte: Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2016/06/navi-a-carburante-green-arriva-laccordo-tra-marina-militare-italian-eni-e-flotta-statunitense/702417/#MB1K6WtdJKipdFHt.99