Aumento benzina 2017: le accise sul carburante potrebbero salire; obiettivo è quello di diminuire il debito pubblico e l’ipotesi del Governo sembrerebbe possibile. Aumentare le accise sui carburanti potrebbe abbassare il deficit, oltre che finanziare le spese per il terremoto.
La benzina potrebbe subire un aumento di pochi centesimi: le accise aggiuntive sui carburanti garantiscono un’entrata immediata per il debito pubblico, entrata che risolverebbe molti problemi in brevissimo tempo. Si stima un gettito fiscale di 400 milioni di euro l’anno per ogni centesimo di accisa in più.
L’aumento di 2 centesimi sulle accise carburanti porterebbe ad un rientro di circa il doppio, un notevole aiuto per il debito pubblico e disponibile già dal 2017. Intanto il ministro Padoan ha già confermato: la benzina e le accise sui carburanti saranno ritoccate.
L’aumento delle accise su benzina e carburanti sarà utilizzato nel 2017 per il rientro del debito pubblico: il ministro Padoan assicura che il ritocco ci sarà, poiché le tasse rappresentano uno strumento immediato per far fronte alle spese.
Le tasse sui carburanti rappresentano un’entrata certa e immediata: il gettito prodotto dall’aumento del singolo centesimo corrisponde a cifre milionarie per il bilancio dello stato e l’Italia sta evitando le manovre più impopolari da troppo tempo.
Il debito pubblico italiano non cessa la sua discesa e ciò può portare ad una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea, procedura che il nostro paese deve evitare, visti i recenti andamenti del mercato finanziario. L’aumento sembra necessario, non possiamo incorrere in altre sanzioni.
L’aumento delle accise sulla benzina nel 2017 sarà un ritocco necessario, ma non comporterà un grande sacrificio per il portafogli degli italiani; malgrado sembri una manovra impopolare e rischiosa da parte di un Governo sempre più sul filo del rasoio.
Il debito pubblico ne gioverebbe, poiché le accise fornirebbero la copertura di spesa per gli interventi straordinari nelle zone terremotate: fondi necessari per la ricostruzione e per la fornitura di aiuti, per le casette e la messa in sicurezza degli edifici.
La benzina e i carburanti non sono nuovi a queste manovre di recupero: lo stato italiano ha messo mano alle accise molte volte in passato, spesso arbitrariamente. Questa volta sarà una scelta di forza maggiore: le popolazioni colpite da sisma non possono aspettare, né lo farà la Commissione Europea. Sembra proprio che il gioco valga la candela – questa volta.
7 Febbraio 2017 – 12:03 di Vittorio Proietti
Fonte: www.forexinfo.it