Dentro l’uovo di Pasqua gli italiani troveranno ancora una volta una brutta sorpresa, il solito aumento dei carburanti. Che per il governo del centrosinistra rappresenta ormai una certezza più che una costante. Praticamente la norma.
Ancora ritocchi al rialzo, “casualmente” in concomitanza con la principale solennità del Cristianesimo. Tutto da pronostico, dunque. Per via dei soliti ricatti dell’Europa che ha inchiodato l’Italia a intraprendere entro aprile quella manovra correttiva da 3,4 miliardi (lo 0,2% del Pil) sollecitata a gran voce da Bruxelles. Pena una procedura d’infrazione che sarebbe costata carissima al Belpaese anche e soprattutto in termini di sanzioni e aumento del debito pubblico.
Per accontentare la Commissione Ue, dunque, a rimetterci saranno gli automobilisti. Costretti a fare i conti con i prezzi, già di per sé esorbitanti, di benzina e diesel che, giorno dopo giorno, centesimo dopo centesimo, continuano a lievitare.
Tempi durissimi per chi ha deciso di trascorrere qualche giorno fuori dalla routine quotidiana spostandosi con l’automobile. Il rischio è che oltre a trovare una quantità incredibile di traffico, le famiglie vadano incontro a una stangata tra capo e collo.
Da Natale a Ferragosto passando per Pasqua. Come accade solitamente durante le vacanze, anche in questa occasione i contribuenti dovranno quindi fare i conti con spostamenti che oltre ad essere lunghissimi si annunciano costosissimi. Il prezzo medio nazionale (a ieri) praticato in modalità self della benzina, secondo “Quotidiano Energia”, è pari a 1,533 euro al litro, con i diversi marchi che vanno da 1,526 a 1,558. Discorso leggermente diverso, naturalmente, per il diesel. Che ha un costo di circa 1,384 al litro. Meglio lasciar perdere la questione del “servito”, le cui stime hanno raggiunto picchi inimmaginabili.
Siamo alle solite. L’aumento delle accise sui carburanti è cosa fatta. Dentro l’uovo il solito: un’amarissima sorpresa. L’ennesima di una serie lunghissima.
Fonte: http://www.ilgiornaleditalia.org