14 Luglio 2016 – 12:51 Flavia Provenzani
Prezzo del petrolio: la rottura sotto quota $40 al barile è vicina? Con l’aumentare dei fattori al ribasso, la quotazione del greggio continua ad essere incastrata in un vortice di volatilità che potrebbe presto tradursi in un nuovo crollo del prezzo.
Il prezzo del petrolio solo due giorni fa ha chiuso la sessione migliore degli ultimi tre mesi, ma ecco che giungono nuovi motivi che spingono il ribasso della quotazione del greggio. La settimana scorsa si è conclusa con un calo del 7% per il prezzo del petrolio, la discesa più grande degli ultimi cinque mesi.
Nella sessione di ieri il prezzo del petrolio WTI ha perso oltre 2 dollari e attualmente scambia in calo del -0.24% a 45 dollari al barile. Il Brent scende del -0.32% a 46.39 dollari al barile.
Il prezzo del petrolio torna a scendere, diretto sotto i 40 dollari al barile.
“Il prezzo del petrolio sembra sfinito e il motivo per cui abbiamo visto così tanta volatilità negli ultimi giorni è che l’aumento dei flussi di capitali difensivi verso il mercato azionario e quello delle materie prime ha dato certo supporto”,
spiega Colin Cieszynski, strategist di mercato presso CMC Markets.
“Ma allo stesso tempo, il rialzo del prezzo del petrolio rimane limitato a circa $50 sul possibile aumento della produzione”.
L’Energy Information Administration ha riportato un aumento settimanale inaspettato di 1,2 milioni di barili in scorte di benzina negli Stati Uniti, insieme ad un aumento di 4,1 milioni di barili di distillati, che includono il greggio utilizzato per il riscaldamento e il gasolio. Il report ha mostrato inoltre un aumento della produzione nazionale complessiva nella settimana di riferimento e un calo delle scorte di petrolio al di sotto delle aspettative di mercato.
Dopo i buoni risultati del mese di maggio, giugno e luglio sono stati davvero deludenti sul fronte delle scorte di benzina – se calcoliamo che siamo nel bel mezzo della stagione estiva, in cui notoriamente gli americani viaggiano in auto per il Paese e consumano più carburante.
Il prezzo del petrolio ha provato più volte a salire sopra quota $50 al barile ma è riuscito a stabilizzarsi sopra questo livello solo un paio di volte dall’inizio dell’anno.
A pesare sul prezzo del petrolio troviamo anche il rafforzamento del dollaro USA, che notoriamente pesa sugli asset prezzati in dollari. L’indice del dollaro continua a salire da tre settimane.
Anche se attualmente in stallo, il dollaro potrebbe aumentare ancora la sua forza da qui a fine luglio, aprendo in potenziale la strada per un nuovo ribasso del prezzo del petrolio.
La scorsa settimana, i timori per il rallentamento dell’economia cinese e la prossima uscita del Regno Unito dall’Unione Europee hanno pesato continue per un rallentamento della Cina e il voto del brevetto britannico per uscire l’Unione europea, noto anche come Brexit, hanno pesato sulla quotazione del greggio.
Ora, parte delle paure generate dalla Brexit si sono affievolite dall’inizio di questa settimana, grazie alla nomina del nuovo ministro del Regno Unito, Theresa May, e la formazione del nuovo governo. Tuttavia, i dati deludenti sul commercio cinesepubblicati mercoledì pesano sulla domanda di greggio, aumentando la pressione al ribasso sul prezzo del petrolio.
Martedì, all’interno del suo report mensile, l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) ha previsto che la produzione interna al cartello e la domanda di petrolio verso il cartello si bilanceranno nei prossimi mesi. L’Agenzia internazionale dell’energia ritiene però che le scorte di petrolio ai massimi record minacciano la recente stabilità dei prezzi.
Con il continuare dell’estate, il prezzo del petrolio potrebbe arrivare a testare il supporto a quota 40 dollari ed anche scendere al di sotto. L’autunno è un periodo di ribasso per il prezzo del petrolio secondo la sua stagionalità e le elezioni presidenziali USA potrebbero aumentare di molto la volatilità sui mercati.
Fonte: https://www.forexinfo.it/Prezzo-del-petrolio-rottura-sotto